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Nuovo Statement sui Disordini Temporomandibolari

Corsi di Ortodonzia, Dentista, Ortodontista, Tecnica filo dritto

26 febbraio 2011 / News

La AADR riconosce che i disordini temporomandibolari (TMD) comprendono un gruppo di condizioni muscoloscheletriche e neuromuscolari che coinvolgono le articolazioni temporomandibolari (ATM), i muscoli masticatori e i relativi tessuti.

 

I segni e i sintomi associati a questi disturbi sono vari e possono includere difficoltà nel masticare, nel parlare e in altre funzioni orofacciali. 

Sono anche spesso associati a dolore acuto o persistente e i pazienti spesso soffrono di altri disturbi algici (comorbidità).

 

Le forme croniche di TMD possono portare ad assenza dal lavoro o peggioramento delle interazioni sociali con una riduzione complessiva della qualità della vita.

Sulla base delle evidenze derivanti da studi clinici, sperimentali ed epidemiologici:

 

Si raccomanda che la diagnosi differenziale dei TMD o di condizioni ad essi correlate caratterizzate da dolore orofacciale sia basata principalmente su informazioni ottenute dalla anamnesi del paziente, dall'esame clinico e, quando indicato, da tecniche di imaging delle ATM appropriatamente selezionate.

 

La scelta di procedure diagnostiche aggiuntive deve essere basata su dati pubblicati su riviste peer-reviewed, comprovanti efficacia diagnostica e sicurezza. Tuttavia, circa i dispositivi diagnostici tecnologici attualmente disponibili per i TMD, c'è consenso nella recente letteratura scientifica che, fatta eccezione per le varie modalità tecniche di imaging, nessuno di essi dimostri la sensibilità e specificità richieste per discriminare tra soggetti normali e pazienti TMD o per distinguere tra sottogruppi di TMD.

 

Attualmente, quando indicato, si possono impiegare anche nei pazienti affetti da TMD procedure mediche diagnostiche routinarie o esami di laboratorio utilizzati per valutare condizioni ortopediche, reumatologiche e neurologiche simili. Inoltre possono essere utilizzati vari test psicometrici standardizzati e convalidati per valutare gli aspetti psicosociali connessi alla presenza di sintomi di TMD di ciascun paziente.

 

Si raccomanda vivamente, se non vi sono specifiche e giustificabili indicazioni contrarie, che il trattamento di pazienti TMD sia basato inizialmente sull'impiego di modalità terapeutiche conservative e reversibili e basate sull’evidenza scientifica

 

Dal momento che tali modalità non producono cambiamenti irreversibili, esse presentano molti meno rischi di produrre danno. Il trattamento professionale deve essere rinforzato con un programma di assistenza a domicilio in cui i pazienti vengono istruiti sul loro disturbo e come gestire i propri sintomi.

 

 

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