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Informazioni e consigli durante la cura

Mangiare con l’apparecchio ortodontico fisso (brackets)

Cosa posso mangiare? Parliamo piuttosto di cosa non si può mangiare. Se cercate di perdere un po’ di peso, le prime settimane con l’apparecchio sono l’occasione giusta. Per il primo giorno è bene mangiare cibi soffici. Evitate carne dura, pane duro o verdura cruda. Dopo un po’ sarete in grado di mordere come prima.

Cibi da evitare

  • Caramelle e chewing gum
  • Schiacciata dura, pane duro, crosta della pizza
  • Biscotti duri, pop corn
  • Non addentare le mele, pere, carote: tagliatele a fette!
  • Non mordere le penne o le unghie
  • usate il buon senso: se dovete mangiare qualcosa di duro e che potrebbe rompere l'apparecchio, tragliatelo a pezzi piccoli, facendo attenzione


Dolore iniziale

Appena messo l’apparecchio fisso, potrete avere indolenzimento diffuso a tutti i denti per circa tre-cinque giorni Un po’ di sollievo può venire dagli sciacqui con acqua e sale. Mette un cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua calda e sciacquate vigorosamente per un minuto. Se il dolore è maggiore, potete prendere un analgesico, come fate comunemente per un mal di testa. Anche le labbra o le gengive possono diventare dolenti, di solito per i primi quindici giorni, fino a che non si abituano alla superficie degli attacchi (apparecchio). Potete usare la cera ortodontica che vendono in farmacia e che inizialmente vi viene fornita dallo studio. Sono delle barrette di cera inodore ed insapore; basta staccarne un piccolo pezzo e farne una pallina, arrotolondola con le dita e poi applicarla premendola sulla parte dell'apparecchio che causa punture o fastidi.

Mobilità dei denti

E’ una cosa normale sperimentare una certa mobilità durante tutto il trattamento. Non vi preoccupate. I denti torneranno “fermi” alla fine della cura.

 

Manutenzione e cura dell’apparecchio

Per completare con successo la cura, è della massima importanza seguire scrupolosamente le indicazioni che vi vengono date: portate gli elastici come vi viene detto, mettete la trazione (“baffo”) il numero di ore richiesto. Non rompere continuamente l’apparecchio porta a risultati migliori e può accorciare i tempi di cura.

  Apparecchi mobili: Frankel II

terapia funzionale, Frankel II, ortopedia funzionale• Mettete l’apparecchio sempre, 24 ore al giorno eccetto per mangiare
• Quando mangiate, riponete l’apparecchio nella sua scatola di plastica; ogni altro posto (tasche, fazzoletti etc) porta inevitabilmente alla sua perdita.
Spazzolate l'apparecchio una volta al giorno con lo spazzolino e il dentifricio; non usate acqua bollente; una volta alla settimana usate le pasticche effervescenti per apparecchi che si trovano in farmacia

 

Segue

 


 Espansore del palato

espansore del palato con doccette in resina, bonded RPEL’espansore è un apparecchio fisso che sta sul palato per 4-5 mesi; durante il primo mese deve essere attivato (1 giro al giorno) tutti i giorni (o quanti prescritti nel piano di cura); dopo di che, si lascia fermo per altri tre mesi e poi viene rimosso.
Durante i primi giorni può essere difficile mangiare e parlare; può dare dolore alla bocca ed al naso e anche mal di testa; in questi casi si può prendere un analgesico.
In circa due settimane compare uno spazio tra i denti anteriori; vuol dire che tutto sta andando bene. Lo spazio si richiuderà da solo in seguito.

 

espansore del palato, palato stretto, respirazione orale

al centro c'è un piccolo foro

espansore di McNamara, espansore fisso, palato stretto, morso crociato

si inserisce la chiavetta

attivazione espansore del palato, espansione rapida, sutura palatina

si spinge in dietro fino alla fine

Per ulteriori informazioni sull'espansore del palato clicca qui 

Attacchi rotti, bande allentate e fili spostati

Non vi allarmate se vi capita di rompere qualcosa; ogni tanto succede a tutti. Se c’è qualcosa che punge, cercate delicatamente (con una matita, dalla parte della gomma) di spingere sotto al filo la parte sporgente oppure usate la cera ortodontica (reperibile in farmacia), applicandone una pallina sulla parte che punge; appena potete, fissate un appuntamento.

La Trazione Extraorale (il “baffo”)

trazione extraorale, seconda classe scheletrica, baffoLa trazione extraorale è un dispositivo ortodontico importantissimo; serve a spostare indietro i molari (distalizzare) correggendo la malocclusione di II° Classe ed è l’unico dispositivo che riesce a farlo senza causare effetti indesiderati sugli altri denti.

Tutti gli altri apparecchi ortodontici (anche l’uso di molle o di elastici) non riescono a distalizzare i molari altrettanto bene e inevitabilmente causano lo spostamento indesiderato di altri denti.

Dunque, la trazione extraorale è il mezzo migliore e più efficace per fare quello che è necessario per vostro figlio/a.

I molari sono denti dotati di 3 radici e sono molto difficili da spostare. Inoltre, il movimento indietro (la distalizzazione) è molto più difficile da realizzarsi rispetto al movimento in avanti (mesializzazione). Prima dei 12 anni non sono ancora nati i 2° molari e quindi i denti da distalizzare sono solo uno per parte. Dopo i 12 anni diventano due per parte ed in letteratura c’è chi sostiene che diventa impossibile correggere la II° Classe perché non è più possibile spostarli indietro.

Per riuscire con successo a distalizzare i molari dovete aiutare vostro figlio/a a portare la trazione extraorale per un minimo 13 ore al giorno (notte 4 ore).

Se la trazione viene portata solo di notte, non è in grado di spostare i denti ed il suo utilizzo diventa quasi inutile.

Se vostro figlio/a ha più di 12 anni, allora diventa necessario portare la trazione per un minimo di 15 ore (notte 6 ore)

Ogni sforzo deve essere fatto per riuscire ad arrivare almeno al numero di ore minimo e deve essere ripetuto tutti i giorni. A volte è necessario far portare la trazione anche a scuola, almeno fino all’ora della merenda. 

il lip bumper

lip bumper, terapia funzionaleaffollamento dentarioè un apparecchio funzionale per l'arcata inferiore e serve a rifare spazio per allineare i denti; deve essere portato sempre, giorno e notte, anche per mangiare. Mentre crea lo spazio, si avvicina sempre più ai denti incisivi; se dovesse arrivare a battere contro i denti dovete telefonare per un appuntamento di controllo.

La maschera facciale (di Petit)

maschera facciale, di Petit, di Delaire, protrazione mascellare, crescita mandibolareLa maschera facciale è un dispositivo per la correzione ortopedica delle terze classi; deve essere portata tutta la notte. Essa permetterà uno sviluppo più armonico del mascellare superiore e dirigerà la mandibola in dietro, in modo da correggere il prognatismo. Dopo circa un anno di utilizzo sarà la nuova radiografia a testimoniare i cambiamenti ottenuti. Tra gli inconvienenti che si possono manifestare vi è un arrossamento del mento, dove la maschera preme, soprattutto nei mesi caldi (sudorazione). Se dovesse capitare, chiedete con quale altro materiale si può ricoprire la mentoniera della maschera.

la barra transpalatale

barra transpalatale, chiusura del morso apertoLa barra transpalatale è un dispositivo ortodontico legato alle bande dei molari ed attraversa tutto il palato. Serve per consentire una chiusura del morso in tutti i difficili casi di morso aperto, dentale e scheletrico. Appena inserita è molto fastidiosa, soprattutto per mangiare; superati i primi due giorni tutto diventa più semplice e le noie iniziali scompaiono. Come inconveniente, a volte, può succedere che la barra transpalatale provochi un solco sulla lingua che da fastidio. In alcuni casi questo solco è desiderato; infatti il meccanismo di azione è proprio basato sulla spinta della lingua che consente l'intrusione dei molari e quindi la chiusura del morso.

La placca di Michigan (bite)

gnatologia, placca michigan, ATM, DTM, dislocazione meniscoLa placca di Michigan è specifica per la cura dei problemi temporo-mandibolari (DTM) ed ha le seguenti caratteristiche, in conformità con le indicazioni dell’America Academy of Tempomandibular disorders:

Ogni altra placca, che non corrisponde alle caratteristiche di cui sopra, va valutata attentamente perchè potrebbe non essere  adatta per i Disordini Temporo-mandibolari. Sono state via via proposte infatti, una serie di placche molto diverse tra loro e che non hanno dimostrato effetti sicuri per i DTM. In particolare sono da evitare i bite in materiale morbido e quelli che non ricoprono tutti i denti.

Ricordatevi che per risolvere i sintomi dolorosi spesso associati a queste condizioni, è importantissimo appoggiarsi ud un fisioterapista specializzato in DTM e seguire i consigli che vi vengono dati sulle norme di comportamento da seguire (postura, dieta, tecniche di rilassamento, uso di farmaci).

istruzioni per i pazienti

-insegnare al paziente come inserire e rimuovere l'apparecchio: per mettere in posizione l'apparecchio, si usa la pressione delle dita e quando l'apparecchio è stato inserito sui denti può essere stabilizzato serrandoli; per toglierlo facilmente, deve essere preso nell'area del I molare con le unghie di indice e pollice e spinta in basso la parte distale
-indicare al paziente il tempo di utilizzo dell'apparecchio: nel dolore miogeno può essere sufficiente l'applicazione noturna, nelle alterazioni intracapsulari è necessaria un'applicazione continua. Se l'uso dell'apparecchio comporta aumento del dolore, il paziente deve toglierlo e segnalare immediatamente al medico l'inconveniente per poterlo correggere;
-talvolta può verifcarsi un aumento della salivazione, che, tuttavia, è di rapida risoluzione (nell'arco di poche ore);
-difficoltà a parlare, soprattutto per il bite superiore, che si risolve appena la lingua si adatta allo spessore della resina;
-igiene: per pulire il bite è ottimale l'uso di un bruschino da unghie con sapone di marsiglia, oppure pasticche disinfettanti da acquistare in farmacia, oppure gocce di amuchina in acqua.Lo spazzolino da denti non è consigliabile, perchè è più costoso e si consuma in breve tempo. Per togliere il calcare, utilizzare viakal con acqua e aceto. E' importante fare asciugare il bite prime di riporlo per evitare colonizzazione batterica, con sgradevole retrogusto e decolorazione.

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La contenzione (retainer)

placca di contenzione, placca di Schwartz, vite di espansione