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La respirazione orale

respirazione orale, bambino, osas, apnea ostruttivaLa respirazione avviene naturalmente attraverso le vie respiaratorie superiori; il naso ha la funzione di filtro e l’aria inspirata viene riscaldata, umidificata e depurata dalle particelle sospese (attraverso i peli detti vibrisse) nel suo viaggio attraverso i turbinati. Così scaldata, umidificata  e ripulita, l’aria è pronta per il suo ingresso nell’albero respiratorio fino ai polmoni.
 

Quando è presente un’ ostruzione della via respiratoria superiore, l’aria passa attraverso la bocca; è un meccanismo riflesso ed è indipendente dalla nostra volontà; infatti, durante il sonno, l’aria entrerà dalla bocca anziché dal naso.
 

Questo tipo di respirazione, detta orale, comporta una serie di inconvenienti:

Soprattutto questo secondo meccanismo è il responsabile delle malocclusioni che si vanno formando durante la crescita e lo sviluppo e consistono per lo più in morsi aperti e nelle seconde classi prime divisioni.
 

Le malocclusioni, man mano che passano gli anni, si strutturano sempre di più e le ossa del distretto facciale risentono oltremodo di questa alterata funzione respiratoria.
 

Per questi motivi è molto importante intercettare una respirazione orale e cercare di risolvere il problema di ostruzione respiratoria durante gli anni di crescita del bambino.

russamento ed apnea nei bambini

 

I bambini piccoli con OSAS (Sindrome delle Apnee Notturne) tendono  ad essere magri  e smilzi e possono avere dei "ritardi nella crescita".

La scarsa crescita avviene per due ragioni: lo sforzo richiesto semplicemente per respirare è così elevato che le calorie vengono bruciate ad un alto tasso per unità di tempo, anche nei momenti di riposo, ed inoltre l'apporto calorico è spesso ridotto, perché il naso e la gola sono così ostruiti da catarro o da edema sottomucoso che l'atto stesso del mangiare è privo del piacere del gusto  e la deglutizione dei cibi è fisicamente spiacevole.

Le apnee ostruttive nel sonno dei bambini, a differenza di quelle degli adulti sono quasi sempre provocate da tonsille e adenoidi  infiammate o ipertrofiche che generano ostruzione meccanica e vengono spesso trattate chirurgicamente con la tonsillectomia  e la adenoidectomia.

La persona maggiormente coinvolta in questo iter diagnostico e terapeutico, oltre al dentista, è l’Otorinolaringoiatra. Con un esame molto approfondito si dovrà stabilire a che livello è l’ostruzione e cosa si può fare per rimuoverla.
 

Solo con una respirazione normale, attraverso le vie aeree superiori, si realizza infatti la crescita armonica del distretto maxillo-facciale, con particolare riguardo al mascellare superiore ed alla mandibola.

Tonsillectomia e adenoidectomia

È la rimozione chirurgica delle tonsille e delle adenoidi; in precedenza questo intervento era raccomandato come pratica clinica comune. Oggi, tuttavia, si tende a curare le tonsille e soltanto nei casi più gravi ad asportarle chirurgicamente, particolarmente quando queste ostruiscono le vie respiratorie impedendo una respirazione normale.
 

Poiché la tonsillite interessa soprattutto i bambini, la tonsillectomia è molto frequente in questa fascia d'età, mentre è molto rara tra gli adulti.
 

L'intervento viene eseguito attraverso la bocca del paziente: il chirurgo separa e poi asporta le tonsille dai due lati della bocca. Le complicanze sono molto rare; può verificarsi un'emorragia immediata o qualche giorno dopo l'intervento, ma questi episodi vengono comunque controllati dal chirurgo. Solitamente la degenza in ospedale varia dagli 8 ai 10 giorni o viene prolungata finché il paziente non si sia completamente ripreso.
 

Ci sono però anche molti pazienti che vengono operati in regime di day hospital, per cui tornano a casa il giorno stesso dell'operazione oppure restano in ospedale soltanto una notte.

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