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malocclusione di terza classe

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Le terze classi scheletriche in pazienti in crescita.
La terza classe scheletrica è una discrepanza tra le basi ossee mascellari (mandibola e mascellare superiore) che non si relazionano correttamente tra di loro, essendo o la mandibola troppo in avanti o la mascella superiore troppo indietro o entrambe le cose. Naturalmente i denti non possono chiudere correttamente tra di loro e per questo si realizza una malocclusione scheletrica detta di "terza classe”.
La gravità o meno di questa condizione risiede nel patrimonio genetico del paziente, infatti vi sono casi in cui la mandibola cresce sempre di più ed altri in cui la discrepanza non evolve in maniera significativa. Anche la familiarità positiva per la stessa malocclusione indica un quadro evolutivo potenzialmente più grave.
Una delle caratteristiche  più importanti nel valutare il quadro evolutivo del paziente è l’età di insorgenza della malocclusione: a che età ci siamo accorti che è presente una terza classe?
Più il paziente è piccolo (4-5anni) più il quadro è grave. Infatti la mandibola non cresce in maniera lineare durante l’arco della vita, essendo poco sviluppata nei primi anni, per poi cominciare a crescere verso il picco puberale (11-14 anni) e a portarsi nella sua posizione definitiva alla fine dello stesso.

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Dunque, quando si osserva una discrepanza di terza classe scheletrica all’età di 5 anni, siamo sicuramente solo all’inizio dello sviluppo della malocclusione, che tenderà a peggiorare inesorabilmente man mano che il paziente raggiungerà e poi supererà il picco puberale di crescita.
L’ortodontista, nella cura di questi bambini, deve porre l’accento sull’intervento precoce, anzi precocissimo, mediante apparecchi in grado di realizzare correzioni “ortopediche” dei mascellari ed evitando pertanto di utilizzare gli apparecchi mobili o gli elastici interarcata, che hanno scarsa influenza sulle basi ossee.

Una volta terminata la permuta dentale (dopo i 12 anni) il trattamento è sempre considerato tardivo e le possibilità di correzione ortopedica delle basi ossee si riduce notevolmente. In questi casi, dovremo assicurarci del grado di maturità scheletrica del paziente (attraverso una radiografia del polso e della mano) e decideremo in base alle indicazioni, se effettuare una terapia con maschera facciale (crescita ancora a disposizione) o con elastici interarcata di terza classe (effetto ortopedico nullo).

vedi anche:  lettere al Dr. Pedetta

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