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L'esapansore (rapida) del palato (RPE) ed il morso crociato

morso crociato posteriorePer espansione rapida del palato si intende l'unica metodica che consente la reale espansione del palato; la cosiddetta espansione lenta del palato, infatti, non porta ad un espansione palatale, ma solo ad uno spostamento dentale verso l'esterno (tipping vestibolare).

L’espansione del palato è una metodica terapeutica che richiede l’osservanza di regole precise e codificate. Innanzi tutto deve essere effettuata

Non è consigliabile infatti usarlo per guadagnare spazio in arcata o perché il palato viene giudicato “stretto” (ma i denti non sono in morso crociato) o per “aiutare i canini a scendere”.

Gli espansori del palato si dividono in fissi e mobili, ma quelli mobili (placca di Schwartz) non riuscendo ad espandere il palato, come abbiamo già detto, cercano di risolvere il problema del morso crociato, spingendo i denti in fuori senza modificare la bese ossea sottostante.
Anche gli apparecchi tipo quad helix o quelli che cercano di spingere i denti dall’interno, attraverso dei braccetti in acciaio (a volte mettono questi braccetti anche sugli espansori rapidi, vanificandone l'efficacia e rendendoli simili agli apparecchi mobili), non hanno la possibilità di espandere il palato e vanno pertanto evitati.

Dobbiamo quindi rivolgerci agli espansori fissi, che possono però essere molto diversi tra di loro, visto che vengono proposti nelle più diverse forme. Cerchiamo di fare chiarezza: per espandere il palato è necessario che l’apparecchio sia bene ancorato ai denti (includendone il numero più alto possibile), in maniera da trasmettere la forza di espansione (attraverso la vite sul palato) direttamente alla struttura ossea sottostante (mascellare).

Ecco che quelli che sono ancorati solamenti ai due molari (ed hanno dei braccetti interni adiacenti agli altri denti), non vanno bene e risultano insufficienti.

Considerando che i premolari sono presenti solamente in bambini di 12 anni o più e che le cure ortodontiche si cominciano in bambini più piccoli (trattamento precoce), ecco che allora l’apparechio migliore è l’espansore di McNamara o espansore bite o espansore con doccette in resina, che si ancora su almeno due denti permanenti (i espansore del palato con doccette in resinamolari) e quattro denti di latte (i molaretti) e può anche includere i canini di latte, realizzando l’ancoraggio su addirittura 8 denti. In America è ovviamente l’espansore di prima scelta ed il suo funzionamento è spiegato sul testo principe di Ortodonzia, il Graber Vanarsdall.

L’età del paziente è l’altra grande discriminante per l’utilizzo dell’espansore del palato, essendo sempre più pericoloso e sempre meno efficace, man mano che ci avviciniamo alla fusione completa della sutura palatina che avviene solitamente intorno ai 12, 13 anni nelle bambine e ai 13, 14 anni nei bambini. Questa è anche la ragione per cui si effettua l’espansione del palato il più presto possibile, anche a 4, 5 anni se necessario. Non si pratica mai, invece nei soggetti adulti; nei pazienti adolescenti, prima di applicarlo, dobbiamo essere sicuri che la sutura sia ancora aperta e che ci sia ancora della crescita a disposizione, fermo restando che l’espansione non sarà altrettanto “buona” come in tenera età. Per far questo dobbiamo studiare la radiografia del polso e della mano, che ci darà le informazioni necessarie.

Per l’attivazione della vite sul palato, vale il protocollo codificato da Haas (maggior esperto in materia) che nelle sue innumerevoli pubblicazioni ha indicato in un giro alla mattina ed uno alla sera la massima attivazione da applicare. Anche un solo giro al giorno basta per ottenere l’espansione del palato.

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